EDIZIONE 2019
Karlheinz Stockhausen (1928-2007) “Tierkreis” Zodiaco
Ritenuto uno dei più grandi visionari della musica del XX secolo nel 1974 Stockhausen scrive Tierkreis, tra le sue composizioni più popolari nella quale ognuno dei 12 segni zodiacali viene rappresentato da una breve melodia che può essere eseguita da qualsiasi organico strumentale, con la libertà di ripetere il brano più volte, modificarne l’altezza o eseguirne delle variazioni. Dal 2009 a Colonia ogni giorno alle 12,00 le melodie di Tierkreis corrispondenti al segno zodiacale del periodo vengono suonate da un carillon di 48 campane nella torre del Municipio in omaggio al compositore. |
John Cage (1912-1992) “Atlas eclipticalis” In questa composizione del 1961 Cage utilizza l’Atlas Eclipticalis 1950,0, un atlante delle stelle pubblicato nel 1958 da Antonin Becvar, un astronomo ceco, sovrapponendo righi musicali sulle mappe stellari. Le stelle comprese in una striscia trasparente sovrapposta alla mappa diventano note musicali che tengono conto anche del colore degli astri presi in considerazione. L’uomo, la natura, il cosmo nel Medioevo
La concezione della musica nel Medioevo va al di là della fruizione estetica e vede il suono come elemento costitutivo dell’universo: la musica è la disciplina che ci permette di conoscere l’armonia delle cose, siano esse statiche o in movimento. Oggi siamo lontani da questa filosofia ma grazie alle suggestioni di antichi frammenti a noi pervenuti con testo e notazione, e al suono di strumenti copia di esemplari dell’epoca possiamo avventurarci in un mondo a noi lontano ma che appartiene alla nostra storia. In programma: frammenti di codici del XII e XIII secolo, brani tratti dai Carmina Burana, dal repertorio trobadorico e dal Codice di Montpellier, in essi si possono trovare precisi riferimenti alla relazione tra i suoni e i pianeti o tra i modi e i momenti del giorno è dell’anno, con riferimento a quegli elementi naturali che per secoli hanno regolato la vita dell’uomo e dei quali solo recentemente abbiamo perso memoria. |
Bruno Maderna (1920-1973) “Serenata per un satellite”
Scritta nel 1969 in occasione del lancio del satellite europeo Estro I dall’isola di Vandemberg nel Pacifico per lo studio dei fenomeni connessi alle aurore boreali, questo pezzo rappresenta l’apice della ricerca aleatoria del compositore e concilia la casualità degli esiti musicali con indicazioni esecutive rigorosamente scritte. Le combinazioni sonore che ne derivano scaturiscono da un materiale musicale inscritto in un percorso grafico che delinea grandi orbite nello spazio. La Serenata è a tutti gli effetti un opera “aperta” perché prevede un notevole apporto creativo da parte degli esecutori che eseguono note scritte ma inserite in moduli interscambiabili disposti sulla pagina in vario modo. Dalle stelle della notte alla luce del giorno - ambienti sonori elettroacustici
Laura Faoro propone un intervento al flauto con elettronica in cui il suono del flauto è filtrato e rielaborato in tempo reale con un sound processor. Data l’occasione della matinèe la performance mira a creare un ambiente sonoro che sia un percorso “luminoso” ovvero che abbia come ispirazione il sorgere della luce del sole. Punti di partenza di questo soundscarpe diurno saranno due brani particolarmente suggestivi in questo senso: “Canto de l’alba” di Mario La Vista, autore messicano contemporaneo dalla scrittura poetica e delicatissima e “All’aure in una lontananza” di Salvatore Sciarrino, brano magico, al limite tra silenzio e suono, buio e luce. |
Vibrando con le stelle
Pratica di meditazione attiva e guidata accompagnata da suoni, in cui i partecipanti saranno guidati in un alternanza di semplici movimenti del corpo, uso della voce e ascolto dei suoni di gong e campane tibetane. Un’esperienza pratica di connessione tra cielo e terra, voce e immaginazione attiva per sentire le nostre radici e crescere fino al cielo come l’albero della vita, immagine primordiale che permette di portare i nostri migliori intenti e desideri nell’universo, movimento e respiro per ricevere il vibrante sostegno della luce delle stelle. Un aspetto fondamentale delle pratiche olistiche, dallo yoga allo sciamanesimo passando per il buddismo, è sperimentare l’unione di noi stessi con l’universo vivente e ascoltare questa voce del tutto che parla in noi con diversi linguaggi attraverso il corpo e i suoi preziosi sensi. |
Bagno di suoni
Rilassamento profondo attraverso il suono dell’handpan, dei gong e delle campane tibetane. E’ un’esperienza semplice e adatta a tutti, un concerto di suoni armonici e melodie emozionali che aiutano a lasciare andare lo stress e le tensioni quotidiane e ad ascoltare il nostro corpo in profondità Le stelle della buonanotte: Raccontiamo il cielo stellato Notte, stelle... rimaniamo sempre affascinati davanti allo spettacolo del cielo stellato! Ma quei puntini luminosi hanno una storia, appartengono a disegni, i “disegni del cielo” le costellazioni. Cigno, Orsa Maggiore, Delfino, Cassiopea… il cielo è popolato di animali, eroi e regine… e da racconti, che ci tramandano i miti e le vicende dei personaggi celesti. Tutti i popoli hanno visto le stesse stelle, siamo tutti sotto lo stesso cielo, ma ognuno ha messo in cielo parte della propria cultura. Andremo a recuperare questi antichi racconti, per tornare a stupirci, come bambini, di fronte allo spettacolo del cielo stellato |
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